William Gaddis citazioni famose

ultimo aggiornamento : 5 settembre 2024

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William Gaddis
  • Che cos'è un artista, se non la feccia del suo lavoro? il caos umano che lo segue. Quello che resta dell'uomo quando il lavoro è finito, ma un caos di scuse.

  • La stupidità è la coltivazione deliberata dell'ignoranza.

  • Giustizia? Si ottiene giustizia nell'altro mondo, in questo mondo si ha la legge.

  • E ' quello che non sopporto. So che mi riprenderò, ed è quello che non sopporto.

  • Vogliamo che qualcuno ci porti la notizia.

  • Il modo in cui alcuni degli scrittori che incontro riescono a leggere i loro libri senza morire di noia è al di là di me.

  • Vedo il pianista come il nonno del computer, l'antenato dell'intero incubo in cui viviamo, la nascita del mondo binario dove non c'è altra scelta che il sì o il no e dove non c'è rifugio.

  • La tragedia è stata anticipata, nella negazione rituale della matura consapevolezza che ci stiamo allontanando gli uni dagli altri, che condividiamo solo una cosa, condividiamo la paura di appartenere a un altro, o agli altri, o a Dio; amore o denaro, tenero equiparato nella pubblicità e nel mondo, dove solo il denaro è moneta, e sotto alberi morti e ornamenti fragili mani prensili scambiano falsificazioni di ciò che il cuore non dare cedere.

  • Che cos'è un artista, se non la feccia del suo lavoro?

  • Il potere non corrompe le persone; le persone corrompono il potere.

  • Stava facendo il lavoro missionario. Ma fin dall'inizio ha avuto poco successo nel convincere le sue accuse della loro responsabilità per un peccato commesso all'inizio della creazione, uno che, come lo hanno capito, erano pronti e capaci (anzi, portavano incantesimi per assicurarlo) di duplicarsi. Non fece meglio a convincerli che un uomo era morto su un albero per salvarli tutti: un atto che un vecchio indiano, se Gwyon avesse tradotto correttamente, considerava come "presunzione di rango".

  • Non c'è niente di più doloroso o faticoso di uno scrittore in piedi di fronte a un pubblico e leggendo il suo lavoro.

  • Tutti hanno quella sensazione quando guardano un'opera d'arte ed è giusto, quella familiarità improvvisa, una sorta di...riconoscimento, come se lo stessero creando loro stessi, come se lo stessero creando attraverso di loro mentre lo guardano o lo ascoltano...

  • Uscì nella fredda mattina ponendosi questa domanda eretica: puoi iniziare a misurare un minuto in qualsiasi momento desideri?

  • Quella era la Gioventù con la sua esuberanza spericolata quando tutte le cose erano possibili, perseguita dall'Età in cui siamo ora, guardando indietro a ciò che abbiamo distrutto, a ciò che abbiamo strappato a quel sé che poteva fare di più, e il suo lavoro che è diventato il mio nemico perché è quello di cui posso parlarvi, quel Giovane che poteva fare qualsiasi cosa.

  • Se non è bello per qualcuno, non esiste.

  • Se vuoi fare un milione non devi capire i soldi, quello che devi capire sono le paure della gente sul denaro

  • È la beatitudine dell'infanzia che siamo più deformati quando lo sappiamo meno.

  • Quanto è reale il passato, essendo ogni momento rivalutato per rendere possibile il presente...

  • ...ricordi di questo mondo, in cui le cose che valevano la pena di essere erano così facilmente scambiate con le cose che valevano la pena di avere.

  • Di 'una parola, di' mille a me al telefono e sceglierò quella sbagliata a cui aggrapparmi come se l'avessi detto dopo una lunga riflessione, quando solo io l'ho provocata da te, mi aggrapperò ad essa tra mille, per essere provocata e scagliarla indietro con qualcosa che non intendo più di quanto tu intendessi, qualcosa a cui aggrapparti e ritirarti aggrappandoti.

  • Perché mi tratti come loro, come se fossi esattamente quello che voglio essere. Perché trattiamo le persone in questo modo?

  • Voglio dire perché qualcuno dovrebbe andare a rubare e infrangere la legge per ottenere tutto ciò che può quando c'è sempre una legge in cui puoi essere legale e ottenere tutto comunque!

  • Siamo comici. Siamo tutti fumetti. Viviamo in un tempo comico. E il peggio diventa il più comico siamo.