Roland Barthes citazioni famose
ultimo aggiornamento : 5 settembre 2024
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La nascita del lettore deve avvenire a costo della morte dell'Autore.
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La lingua è una pelle: strofino la mia lingua contro l'altra. È come se avessi parole al posto delle dita, o dita sulla punta delle mie parole. Il mio linguaggio trema di desiderio.
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Il testo è un tessuto di citazioni tratte dagli innumerevoli centri di cultura.
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Ognuno di noi ha il suo ritmo di sofferenza.
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L'autore entra nella sua morte, inizia la scrittura.
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La letteratura è la domanda meno la risposta.
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Il testo è plurale. Il che non significa semplicemente dire che ha diversi significati, ma che realizza il plurale stesso del significato: un plurale irriducibile (e non semplicemente accettabile). Il Testo non è una coesistenza di significati ma un passaggio, un sovrapporsi; risponde così non a un'interpretazione, anche liberale, ma a un'esplosione, a una diffusione.
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Come entra il significato nell'immagine? Dove finisce? E se finisce, cosa c'è oltre?
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Ogni fotografia è un certificato di presenza.
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...la lingua non è mai innocente.
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La lingua è legislazione, la parola è il suo codice. Non vediamo il potere che c'è nella parola perché dimentichiamo che ogni parola è una classificazione e che tutte le classificazioni sono oppressive.
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Sappiamo che la guerra contro l'intelligence è sempre condotta in nome del buon senso.
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In definitiva, la fotografia è sovversiva, non quando spaventa, respinge o addirittura stigmatizza, ma quando è pensosa, quando pensa.
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Far aspettare qualcuno: prerogativa costante di ogni potere.
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Sono innamorato? -- sì, visto che sto aspettando. L'altro non aspetta mai. A volte voglio fare la parte di chi non aspetta; cerco di impegnarmi altrove, di arrivare tardi; ma a questo gioco perdo sempre. Qualunque cosa io faccia, mi ritrovo lì, senza niente da fare, puntuale, anche prima del tempo. L'identità fatale dell'amante è proprio questa: io sono colui che aspetta.
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Una luce senza ombra genera un'emozione senza riserve.
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Ogni esplorazione è un'appropriazione.
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Mi interessa il linguaggio perché mi ferisce o mi seduce.
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Ciò che l'amore mette a nudo in me è energia.
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Chi parla non è chi scrive, e chi scrive non è chi è.
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Non dimentichiamo, ma qualcosa di vuoto si deposita in noi.
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La fotografia è letteralmente un'emanazione del referente. Da un corpo reale, che era lì, procedono radiazioni che alla fine toccano me, che sono qui; la durata della trasmissione è insignificante; la fotografia dell'essere mancante, come dice Sontag, mi toccherà come i raggi ritardati di una stella.
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L'uomo non esiste prima del linguaggio, né come specie né come individuo.
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L'immagine fotografica... è un messaggio senza codice.
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Dove sei tenero, parli il tuo plurale.